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sabato 30 ottobre 2010

Millefoglie di pane carasau con mozzarella di bufala, pomodorini e melanzane alla brace (no foto)

Continua la saga delle preparazioni con gli ingredienti che l'azienda OrtoCori mi ha gentilmente spedito (per ora ho postato la ricetta fatta con la fantastica crema di tartufo, protagonista inoltre di un'altra cosuccina semplice semplice, ma molto buona e ad effetto che presto vi posterò) e di cui volentieri parlo, perchè trovo siano prodotti molto buoni, tenendo conto che li ho mangiati pure io che non amo i sottoli!
Tra l'altro non ho sprecato nemmeno troppo cervellino, visto che ho rivisitato un piatto sull'estivo andante che vi ho proposto un mesetto e mezzo fa, quindi bando alle ciance e ecco a voi la millefoglie di pane carasau con mozzarella di bufala, pomodorini e melanzane alla brace.


A vederla sembra un miscuglio senza nè capo nè coda, ma vi assicuro che al gusto è davvero buona, anche se la foto decisamente non rende!

Con questa ricetta partecipo al contest di Antonella






INGREDIENTI
Melanzane alla brace 1 barattolo
Pane carasau 4 fogli
Mozzarella di bufala ca.500g
Pomodorini una decina
Olio aromatico al basilico e olio delle melanzane, sale e basilico q.b



PROCEDIMENTO
Iniziare con un foglio di pane carasau sopra al quale sparpagliare la mozzarella a pezzattoni, i pomodorini tagliati in quattro, le melanzane e le foglioline di basilico sminuzzate con le mani.



Io non ho bagnato i fogli di pane carasau (ho passato solo velocemente l'ultimo foglio sotto l'acqua corrente del lavandino), per avere una millefoglie più croccante e pensando che la mozzarella di bufala rilasciasse del latte, che invece non ha rilasciato, ma non nè stato comunque un problema, vista la presenza dei pomodorini. Ricordate però di salare e oliare ogni strato della millefoglie.


Mettere in forno a 150º finchè non si imbrunisce, a me è bastato circa un quarto d'ora. Attenzione che l'ultimo foglio se non è almeno un po' bagnato con olio o acqua rischia di bruciarsi troppo, compritelo nel caso.


BUON APPETITO!

giovedì 28 ottobre 2010

Muffin integrali con il ripieno dei cjalcions (no foto)

Lo scorso post ho inserito una ricettuzza regionale di cui sono andata molto fiera...almeno per quanto riguarda la prima cinquantina di cjalcions fatti, per i successivi cinquanta mi sono data dell'imbecille per non aver pensato un po' meglio alle quantità e gli ultimi cinquanta a pensare come sbarazzarmene senza dover stare a stirare pasta come una matta. Deciso cosa farne, ho impiegato altri cinquanta cjalcions per finire l'ultimo pezzo di pasta matta che mi rimaneva...
Così sono nati, praticamente per disperazione, questi muffin integrali con il ripieno dei cjalcions.



Spero che a voi non capiti, ma nel caso vi ritroviate come me con una leggerissima sovrabbondanza di ripieno, questi muffin salati sono la vostra salvezza, perchè oltre a darvi finalmente pace e sollievo perchè in capo a mezz'ora sono fatti e sfornati, faranno anche la loro porca figura quando direte che dentro c'è tutto quel popò di roba!!
Unico appunto: io ho messo tutta farina di segale, ma il mio consiglio è di tagliarla con farina bianca o al massimo della manitoba, perchè sono rimasti troppo umidi (il che significa che il giorno dopo erano un pochino troppo duretti) e un pochino troppo pesantucci.



INGREDIENTI
Rimanenza dei cjalcions
Farina di segale 200g
Latte 150ml
Olio100ml
Uova 2
Lievito 1/2 bustina
Sale e pepe q.b.



PROCEDIMENTO
Come per tutti i muffin, mescolare in due ciotole separate ingredienti secchi e ingredienti umidi.


Mettere negli stampini (a me ne sono venuti una dozzina) e infornare a 180º per una ventina di minuti, ma controllate sempre quando sulla cupolina si è formato una lieve crosticina.


I muffin sono quindi belli e pronti, io consiglio comunque di mangiarli tiepidini come antipasto sfizioso.


BUON APPETITO!

lunedì 25 ottobre 2010

Cjalcions (no foto)

Oggi ho risalutato - per l'ennesima volta - il maritino, dopo una settimana lunga e intensa; non sono rimasta a casa praticamente mai e abbiamo mangiato come dei piccoli, anzi no, direi belli grandi, porcellini. Il risultato è una pesantezza di stomaco impressionante, una nausea costante che non mi abbandona e quasi due chili di più :(( Ma sono stata con l'amore mio e questa è la cosa più importante.
Ieri sera abbiamo fatto grande cenone con la family e il primo piatto è stata questa mia creazione, fatta per la bellissima idea di Rossella, una delle poche blogger friulane che cercano di portare alla ribalta un po' delle nostre tradizioni culinaria. Vi presento quindi i miei cjalcions.


Devo ammettere che io non sono molto amante dei cjalcions dolci, quelli più tipici conditi con burro e cannella, quindi mi sono buttata sulle ricette salate e quando ho letto ortiche, non ci ho capito più niente: adoro le preparazioni con questo ingrediente! Avevo già deciso per i cjalcions di Anna Cosetti dopo nemmeno tre secondi (non ci penso molto su alle cose!!), senza rendermi conto che la ricetta non aveva quantità, quindi mi sono quindi ritrovata a preparare quasi 200 cjalcions per finire il ripieno (che tra l'altro non ho finito del tutto, ma che ho riutilizzato in una ricetta che vi posterò a breve), e che il tempo delle ortiche era passato, anche se alla fine qualche ramo sono riuscita a scovarlo.
Per riassumere: le dosi sono tutte un piùomenocircamenoquasi, pasta matta compresa, ve lo dico in anticipo così eviterete di maledirmi strada facendo! Food blogger avvisato... ;))

Quasi mi dimenticavo...no bugia, me n'ero proprio dimenticata e spero che Arabafelice, una delle blogger che più seguo, non me ne voglia...che con questa ricettina partecipo a Inventa...mela!
...e chissà che ora non sia la volta buona che inizi la ricetta!!! ;))



INGREDIENTI
Farina 1kg
Acqua ca.500ml
Olio un paio di cucchiai
Mela 1
Ricotta 250g
Ricotta affumicata 50g
Pane nero di segale un paio di fette
Ortiche 5/6 rami belli grandi, ma non molto carichi di foglie (se non trovate ortiche potete usare spinaci, ma non è la stessa cosa!)
Burro due noci
Sale, pepe, noce moscata, cannella q.b
Burro, salvia e  ricotta affumicata (ma anche grano o parmigiano) per condire.



PROCEDIMENTO
Preparare la pasta matta, ossia l'impasto con la farina, il sale disciolto nell'acqua e l'olio.


Io sono andata a occhio aggiungendo acqua man mano che impastavo, fino a che ho ottenuto una bella palla liscia, che poi ho lasciato riposare in frigo.
Ovviamente ero partita con quella di usare mezzo chilo di farina, ma visto le dosi mastodontiche di ripieno che mi è venuto, ho dovuto rifare un altro paio di impasti da 250g di farina l'uno.


Raccogliere le ortiche, sfogliarle, lavarle e sbollentarle un pochino in acqua bollente salata.




Passare poi le ortiche nella padella dove avrete precedentemente fatto sciogliere il burro, e se vi piace, fatto appassire la cipolla (io non l'ho fatto perchè volevo fare assaggiare a degli amici che non mangiano nè aglio, nè cipolla). Aggiungere poi il pane nero tritato con la ricotta affumicata.


Nel frattempo preparare anche la mela: sbucciarla e tagliarla a pezzettini piccoli che metterete in un'altra padella sempre con del burro e che condirete con cannella e noce moscata.


Unire la mela con il resto dell'impasto e lasciar cuocere fino a che si ottiene la consistenza desiderata (io preferisco che tutto rimango un po' duretto).


Lasciar raffreddare un attimo a infine aggiungere la ricotta fresca. Non dimenticatevi di salare e pepare abbondantemente, non come me che ho lasciato il tutto un po' troppo lamio (= insipido, ma visto che ci stiamo friulanizzando, usiamo i termini adeguati ;)) )


A questo punto riprendere la pasta e stenderla; stavolta mi sono fatta aiutare da mamma e da macchina, ma solo per il primo impasto!


Formare dei cerchietti di pasta di circa 10cm di diametro.


Mettere un cucchiaino di impasto al centro del cerchietto e chiudere a metà, in modo da formare una mezzaluna.




Per gustare finalmente la vostra creazione, far bollire i cjalcions in abbondante acqua salata.


Condire infine con burro fuso e salvia, spolverando con ricotta affumicata o in alternativa grana (o parmigiano).

Spero che questo piatto tipico friulano possa quantomeno incuriosirvi!

BUON APPETITO!

lunedì 18 ottobre 2010

Torta cappello nonchè zuccotto al caffè macchiato

Alle volte la vita ti porta a delle coincidenze davvero incredibili e questo ti fa pensare che forse in realtà possiamo affannarci quanto e come vogliamo, ma se qualcuno lassù dice che deve andare in un dato modo, solo e solamente così andranno le cose.
Ricordate che il mio computer fisso mi aveva lasciato in panne per l'ennesima volta e che dentro avevo la ricetta della torta di compleanno di mia madre? Bene, in queste settimane sono stata contattata da Tania per partecipare alla giornata Nastro Rosa per sostenere la lotta contro i tumori al seno. L'anno scorso in mancanza di idee non ho partecipato, ma quest'anno volevo proprio esserci, ma tra il tempo e i mille casini dell'ultimo periodo temevo di non riuscire a preparare qualche ricetta "in rosa". Inoltre la cosa che mi dava più rabbia era che sapevo di avere una ricetta che faceva al caso mio, ma che era nel computer fisso, ed era appunto la torta per il compleanno di mia madre.
Il computer fisso però - e non ditemi che questa non è una coincidenza da brivido -  ha deciso di risorgere giusto qualche giorno fa, in tempo perchè io riesca a postare la mia Torta cappello nonchè zuccotto al caffè macchiato...


L'idea di questa torta nascere per abbinare due passioni di mia madre: quella dei cappelli (che ha passato anche a me) e quella del caffè che beve sempre e solo macchiato. Questo è il risultato finale, il primo di cui sono davvero fiera e per cui inizio a vedere i risultati di un anno di esperimenti vari con MMF e simili.
Spero piaccia anche a voi, almeno quanto piace a me! :)



INGREDIENTI
Ricotta 250g
Latte condensato 170g (un tubetto)
Gelatina 8g
Latte ca.250ml
Panna da montare ca.200g (per la crema) + 200g (per ricoprire lo zuccotto)
Biscotti secchi 1 pacchetto da 200g
Nescaffè almeno una decina di cucchiai
MMF, glassa o anche cioccolato q.b. per decorare



PROCEDIMENTO
Iniziamo qualche giorno prima con la preparazione dello zuccotto: preparare la crema base dell'interno amalgamando la ricotta con il latte condensato.


Nel frattempo mettere a mollo la gelatina.


Montare la panna in un'altra ciotola.


Sciogliere la gelatina in un pentolino con un paio di cucchiai d'acqua e aggiungerla alla ricotta e al latte condensato.


Aggiungere alla panna montata la crema di ricotta e latte condensato alla panna, mescolando dal basso verso l'alto per evitare di smontare il composto.


A questo punto iniziare a preparare lo zuccotto: mettere della stagnola nello stampo e preparare la bagna (latte + nescaffè), le dosi sono a piacimento, a seconda di quanto lo volete caffettoso e dolce (io non ho messo zucchero visto che poi c'è pure la decorazione in MMF).


Foderare lo stampo con i biscotti imbevuti nel latte e caffè fino all'orlo.



Riempire per metà con la crema e dividere con altri biscotti imbevuti (questa è la parte della schiuma di latte nel caffè macchiato ;D ).


A questo punto trasformare la crema di latte in crema di caffè (della serie crema 2 in 1 ;) ) in questo modo: bagnare con un cucchiaio di latte del nescaffè in modo che si sciolga e aggiungerlo alla crema, io ho assaggiato diverse volte aggiungendo sempre perchè mi sembrava sempre troppo poco caffettoso.




Quando credete che la crema sia al punto giusto di caffè riempire lo zuccotto e chiudere con altri biscotti imbevuti.




Lo zuccotto andrà tenuto in frigo almeno 24 ore. A questo punto metterlo in un vassaio rotondo un po' grandino, ricoprirlo di panna montata e poi di MMF, steso molto fino con un mattarello.


Tagliare il MMF seguendo il bordo del vassaio (io ho usato un taglierino di quelli seghettati in modo da creare un bell'effetto)


Con un MMF di un altro colore fare un lungo salsicciotto e appiattirlo con il mattarello.
Piccolo spazio pubblicità: per chi usa molto MMF e PDZ consiglio assolutamente l'acquisto di un tappetino in silicone, che vi farà risparmiare almeno la metá della fecola o dello zucchero a velo!


Tagliare una struisciolina che andrete a far passare intorno al cappello e che incrocete sulla parte anteriore del cappello. Scusate, ma non ho fatto la foto dell'incrocio, comunque erano semplicemente uno sopra l'altro.


A questo punto decorare a piacere: a con fiori (io li avevo già preparati, ma non ho il passo a passo, la prossima volta giurin giurello, ve lo fotografo tutto per bene) o anche solo con un semplice fiocco.
Scusate l'immodestia, ma trovo che questa decorazione floreale mi sia venuta particolarmente bene :)) ok, chiusa parentesi di autocompiacimento :)))


Fare dei fiorellini bianchi anche per decorare la falda del cappello e poi fare una glassa con albume e zucchero a velo (aggiungerne finchè non sarà della consistenza giusta, scusate ma io faccio sempre a occhio), con cui andrete a decorare la parte superiore.


Ecco quindi il risultato finale...


...e la parte interna al caffè macchiato! ;)


BUON APPETITO!

giovedì 14 ottobre 2010

Il mio primo - imperfetto! - lavoro: crostata di ricotta e cioccolato

Come vi ho accennato negli ultimi post, in questo periodo sto dando una mano in una trattoria di amici di famiglia (piccolo spazio pubblicità: è un posto assolutamente da provare per chi passa da queste parti, ambiente semplice e cucina tipicamente friulana. Vi lascio questo link per tutte le info utili!). Per un mese ho lavorato tutti i giorni, ora vado solo nei fine settimana e mi diletto a fargli qualche torta, niente di eccezionale, solo qualche crostata o qualche torta casalinga nel pieno spirito di questo locale.
Ma siccome mi conosco e dopo un po' mi stufo a fare sempre la stessa cosa, cerco comunque di variare e insieme a una semplice crostata con la marmellata, ho portato la prima volta anche questa crostata di ricotta e cioccolato.



Ovviamente non poteva mancare l'errore che ha rovinato il tutto, come si puó ben notare, sono andata per togliere la torta dallo stampo (che non era in silicone e non aveva nemmeno la cerniera) e ho fatto questo disastro... :(( Per fortuna la torta è davvero eccezionale e alla fine sono state vendute solo poche fette perchè il resto ce la siamo mangiata tutta noi!
La ricetta della frolla è quella che mi hanno insegnato al corso base di panetteria e pasticceria, rodata e perfetta, segnatevela, ve lo consiglio! Gli ingredienti della frolla valgono per almeno due crostate.



INGREDIENTI
Farina 500g
Burro 280g
Zucchero 140g
Tuorli 100g (ca.6 tuorli)
Uova intere 50g (ca.1 uovo)
Lievito 2g
Sale e aromi q.b.
Ricotta 500g
Uova 2
Zucchero 150g
Vanillina 1 bustina
Cannella 1/2 cucchiaino
Cioccolato 1 cubettone
Polvere d'arancia 1 cucchiaino
Zucchero a velo q.b.



PROCEDIMENTO
Setacciare la farina e il lievito, posizionando in modo da lasciare uno spazio al centro.


Mettere il burro a tocchetti nel centro della fontana e amalgamarlo velocemente con lo zucchero, il sale e gli aromi.



Aggiungere man mano le uova, ma non tutte in una volta.



Amalgamare insieme anche la farina e il lievito e formare un panetto da mettere in frigo almeno per una mezz'oretta nella pellicola.



Nel frattempo preparare il ripieno: amalgamare a crema la ricotta con lo zucchero e gli aromi.



Aggiungere poi le uova una alla volta e ottenere così una crema liscia e omogenea.



Portare lentamente a bollore sul fuoco basso in una padella antiaderente.



Tagliare nel frattempo la cioccolata a pezzettoni, evitate di usare il mixer perché sarà troppo fine, devono rimanere pezzi abbastanza grandi...oppure comprate le gocce già pronte che fate prima!! ;)


Preparare la crostata: tirate la frolla lasciandola alta circa 5mm, ricoprite lo stampo ben imburrato, bucherellate la frolla e infine mettete la crema di ricotta a cui avrete aggiunto la cioccolato.



Infornate a 160º per almeno una mezz'oretta (purtroppo il tempo è come sempre relativo, guardate quando la frolla è marrone chiaro). Spolverate di zucchero a velo solo quando si è raffreddata.


BUON APPETITO!