Ricerca personalizzata

giovedì 29 ottobre 2009

Faccine horror e dita mozzate

Prima di qualsiasi ricetta, fatemi pubblicizzare un pochino questa bella e particolare iniziativa del blog Calme et Cacao: La danza delle scatole di latta, tanti pensieri che volano da un blogger all'altro rinchiusi in tante scatole di latta differenti l'una dall'altra, seguendo il caso...Parole senza senso? Leggete il regolamento cliccando sulla foto e sicuramente ne capirete un po' di più!



Parliamo invece della ricetta di oggi, che come avrete capito avrà a che fare con l'imminente festa di Halloween. Personalmente la trovo una ricorrenza davvero simpatica, anche se non sono una di quelle che vanno alla feste in maschera, amo però mettere le decorazioni casalinghe in tema e quest'anno ho voluto anche preparare dei dolcetti, tanto anche se non ho figli qualcuno che si sbafa tutto c'è sempre! ;-)
All'inizio volevo fare semplicemente le faccine horror, poi però ho visto che su tutto il web impazzano le dita mozzate e quindi ho deciso di farne un poche anche di quelle. Un bel piattino mostruoso!

 



Scusate lo so che la foto col coltello è macabra, ma non ho resistito dal farla e soprattutto dal proporvela!! Capitemi... ;-D
La ricetta partecipa alla raccolta indetta da Rebecca


Attimo di serietà invece, perchè, prima di chiudere con la ricetta, voglio esprimere la mia solidarietà per tutto quello che è successo a svariati blogger (vi invito a leggere direttamente dal blog di Adriano per redervi conto di quello che è successo) per quanto riguarda il plagio che hanno subito, a quanto sembra però un po' di giustizia è stata fatta, almeno a Paola, e questo dovrebbe riportare almeno un po' di luce in questo triste grigiore. Non voglio aggiungere altre inutili parole, ne sono state spese tante, io voglio solo darvi il mio appoggio! Un abbraccio.



INGREDIENTI
Farina 350g
Zucchero 100g
Burro 100g
Uova 1
Lievito 1 cucchiaino
Limone 1
Zucca, zucchero e acqua per la crema dolce q.b.
Mandorle e colorante rosso per decorare



PROCEDIMENTO
Impastare velocemente e con le mani bagnate con un po' di succo di limone farina, zucchero, burro ammorbidito a temperatura ambiente, lievito, l'uovo e la buccia del limone.



Formare una palla (sarà abbastanza friabile, non preoccupatevi è normale), metterla nella pellicola e poi a riposare per una mezz'oretta nel frigorifero.


Nel frattempo mettere la zucca a scaldare nel forno in modo tale che si ammorbidisca (una decina di minuti a 160° può andar bene).



Metterla poi con qualche cucchiaio d'acqua e dello zucchero (io ho usato quello di canna) sul fuoco basso.



Schiacciare man mano che si cuoce cerando di amalgamare il più possibile tutti gli ingredienti.



Passare poi con il mixer ad immersione, aggiustare di zucchero e, se eventualmente la sentite troppo dolce, aggiungere del succo di limone.



Passata la mezz'ora stendere la pasta e iniziare a creare le forme. Per le faccine bisogna fare un numero pari di cerchi e sulla metà poi si ritagliano bocca e occhi.



Per le dita invece si fanno dei filoncini, si tagliano circa 10 cm di pasta, da una parte si mette una mandorla per fare l'unghia, mentre le nocche si creano con il coltello.



Mettere poi in forno a 180° e tirare fuori dopo neanche 10 minuti, quando cioè la pasta si sta dorando. Attenzione che le faccine ci mettono un po' di meno rispetto alle dita!

Spalmare poi la crema di zucca sulle faccine; se schiacciate per bene la crema uscirà dalla bocca come se fosse una linguaccia canzonatoria!


Per decorare invece le dita io ho usato del colorante liquido rosso, è molto facile: buttate a caso! Le migliori sono state quelle nate da del liquido che mi era cascato!! Inoltre i biscotti assorbono moltissimo e velocemente, quindi se vi cade qualche goccia passateci sopra il biscotto, magari dalla parte delle nocche e il gioco è fatto!



Ecco il vassoio finale con tutte le creazioni, fanno davvero la loro figura e sono anche buonissimi, meglio di così!



BUON APPETITO!

lunedì 26 ottobre 2009

Gnocchi di zucca in cialda con fonduta di montasio DOP

Finalmente, dopo mille peripezie tra cui il richio di cancellamento, sono riuscita a scaricare le foto e posso quindi inserire la mia ricettina per il contest di Genny in collaborazione con la Compagnia del Cavatappi. Questa volta non si tratta solo di una semplice raccolta di ricette, ma anche di emozioni e ricordi su i moltissimi prodotti DOP-IGP del nostro territorio.
Ecco quindi il logo di questa raccolta, che inizialmente doveva scadere il 31 ottobre, ma che ora è stata prolungata al 20 novembre. Voglio davvero pubblicizzare questa iniziativa perchè la trovo veramente fantastica.




Per quanto riguarda la mia ricetta, devo ammettere di aver tentennato su cosa scegliere. Io sono friulana e la cosa più logica è stato scegliere un prodotto della mia regione, ma la difficoltà maggiore in questo era riuscire a reperire un qualsiasi prodotto friulano nella città dove vivo ora, Taranto, che si trova a ben 1000 km da casa mia!! A questo poi aggiungete che vivo lontano dal Friuli da ormai 5 anni e sono passata, per più o meno tempo, in Sardegna, Emilia-Romagna, Puglia e Campania; in ognuna di queste quindi avevo un ricordo particolare sui prodotti del territorio, in particolar modo in Campania che è terra di mio marito e dove una mozzarella di bufala ha dato praticamente inizio al nostro amore!! ;-)
Ma poi ci ho pensato davvero su per bene e mi sono detta che dovevo assolutamente trovare qualcosa del Friuli, perchè è una regione bellissima, enogastronomicamente molto ricca, ma purtroppo davvero poco conosciuta. Quindi gironzolando per il supermercato mi sono imbattuta in un piccolissimo pezzo di Montasio, un formaggio che si produce in Friuli e in alcune zone del Veneto (nelle provincie di Belluno e Treviso e in alcune aree delle provincie di Padova e Venezia), che parte dal latte fresco e prevede tre tipi di maturazione: fresco, con stagionatura di due mesi, mezzano, con stagionatura dai cinque ai dieci mesi, e stagionato, dopo dieci mesi.
Con questo formaggio, nelle sue diverse variazioni, si può fare davvero di tutto, da noi è il principale ingrediente per moltissime preparazioni, prima fra tutte il mitico frico, piatto regionale assoltamente da provare per chi passasse da queste parti. Se volete dare un'occhiata a qualche ricetta, vi consiglio il sito ufficiale del Consorzio tutela Montasio, che è inoltre ricco di molte altre informazioni interessanti, che ammetto non conoscevo nemmeno io.
Io ho voluto fare qualcosa di diverso, una ricetta che io considero un po' da ristorante (cioè una ricetta non da tutti i giorni, ma per qualche occasione speciale), ma fatta interamente in casa, dal sapore genuino, anche se magari visivamente imperfetta: gnocchi di zucca in cialda con fonduta di Montasio DOP.


Da noi gli gnocchi di zucca sono un piatto molto conosciuto e apprezzato e avendo tre belle zucche prese direttamente dall'orto di mia nonna, ho pensato che almeno una avrei potuto utilizzarla per questo piatto.
La fonduta di Montasio e la cialda dovevano essere fatte entrambe con il pezzettino di Montasio che avevo trovato al supermercato, ma per la cialda ho dovuto utilizzare un po' di Parmigiano Reggiano (una cialda totalmente DOP ;-)) su questo non si discute ), la motivazione ufficiale è che il Montasio era troppo giovane per riuscire a grattarlo e fare una cialda come si deve, la motivazione ufficiosa, invece, è che davvero non ho resistito a mangiarmi due, tre, quattro...(quasi metà...) quadratini di questo formaggio mentre lo tagliavo ;-)
Eh sì, per me questo formaggio è una vera droga, lo mangerei in continuazione e quando ero in Spagna facevo ad ogni viaggio di ritorno dall'Italia, un continuo contrabbando di pezzi sottovuoto di Montasio, sempre utili in cucina (il maritino CAMPANO è un adoratore del frico e devo farglielo almeno una volta al mese!!) e ottimi con aperitivo o antipasto in una cena di amici, tagliato a cubettini da "uno tira l'altro"...vi assicuro che non ho mai trovato qualcuno a cui non piacesse!

Come può non piacere il sapore di latte e montagna mescolati insieme? Come può non piacere la genuinità di un prodotto fatto ancora come lo si faceva una volta, nel rispetto dell'ambiente circostante e della natura? Come si può fare a meno dell'odore di qualcosa che ti riporta indietro nel tempo, che ti riporta a casa per un attimo, anche se magari si vive a migliaia di chilometri di distanza? Per me il Montasio è tutto questo, sono 100 g di ricordi ed emozioni d'infazia e la cosa più bella è che la mia vita di adesso, la persona che mi sta accanto, sebbene abbia una cultura e un background agli antipodi, lo ami nello stesso modo viscerale in cui amo io, sia questo prodotto, che tutta la mia regione.

Con questo post spero di avervi almeno un po' incuriosito su questo nostro prodotto e ora passiamo alla ricetta. Due dettagli: per prima cosa le dosi sono per almeno 6 persone, io l'avevo fatto per quattro, ma mi è rimasta un sacco di roba che ho poi riutilizzato per un'invenzione che posterò più avanti. Poi volevo scusarmi, ma non ci sono molte foto del procedimento in quanto ero sola e sempre con le mani sporche, quindi ho saltato molti passaggi, sorry!



INGREDIENTI
Patate 1 kg e mezzo (5/6 patate medio/piccole)
Zucca 1 kg e mezzo
Farina bianca "tipo 00" 200g
Uova 1
Parmigiano 2 cucchiai per gli gnocchi + 4 cucchiai per la cialda
Sale, pepe e noce moscata q.b.
Montasio 200 g circa per fonduta e cialda
Latte 500 ml circa




PROCEDIMENTO
Tagliare la zucca in grossi pezzettoni, toglierne i semi e mettere tutto in forno non altissimo (160° va più che bene) per almeno una ventina di minuti, in modo tale da ammorbidire la zucca.
Io ci ho messo pure i semi nel forno per poi mangiarli come aperitivo, ma con risultati piuttosto deludenti...


Nel frattempo mettere le patate con la buccia a bollire in acqua fredda.





Una volta che zucca e patate sono pronte, togliere la buccia ad entrambe e schiacciarle facendo una purea che andrete a salare e pepare a piacimento. Io ho messo anche molta noce moscata, una spezia che adoro e che in questo impasto secondo me sta a pennello.
A questo punto aggiungere l'uovo, la farina e il Parmigiano impastando per bene il tutto.


Creare quindi, aiutandovi con della farina onde evitare che l'impasto si appiccichi dappertutto, dei filoncini che andrete a tagliare, dando la classica forma dello gnocco.



Mettere gli gnocchi su una teglia, cospargendo ancora con un po' di farina, e tenere il tutto in un posto fresco e asciutto.
Una teglia così è sufficiente per quattro persone.



Iniziare quindi a preparare la fonduta, mettendo a bagno i pezzetti di Montasio nel latte per almeno mezz'oretta.
Passato il tempo, mettere il tutto su fuoco bassissimo e lasciare che il Montasio si sciolga, mescolando di tanto in tanto. Se alla fine trovate che sia troppo grumosa utilizzare il mixer ad immersione che renderà subito il tutto bello cremoso.



Nel frattempo preparare le cialde: mettere su una teglia da forno il Montasio e il Parmigiano grattati e mescolati insieme come si vede nella foto e infornare a 200°.
Il massimo sarebbe usare solo montasio stravecchio, ma qui mi è stato impossibile trovarlo, quindi mi sono dovuta accontentare; la cialda in questo modo risulta molto più delicata, comunque.



Quando le cialde iniziano a dorarsi, togliere dal fuoco e ribaltarle su delle coppette, lasciandole raffreddare così fino al momento dell'impiattamento.




Mettere quindi l'acqua salata a bollire e quando inizia il bollore, versare gli gnocchi. Appena riemergeranno, saranno pronti da scolare.




Mettere quindi una cialda sul piatto, versare gli gnocchi e condire con la fonduta di Montasio, il piatto è pronto da servire! Se vi piace potete aggiungere, per dare ancora più sapore, a freddo pepe e noce moscata.




BUON APPETITO!

venerdì 23 ottobre 2009

Piramidi di melanzane

Oggi posto l'ultima ricetta di cui ho le fotografie, poi mi toccherà andare in giro a elemosinare un computer con presa per la SD per poter scaricare tutte quelle fatte nelle ultime settimane, anche quella per il contest Segni particolari: DOP di Al cibo commestibile in collaborazione con la famosissima Compagnia del Cavatappi; vedrete che ci saranno tante belle cosine...
Ma passiamo a questa bella ricetta, che ho denominato piramidi di melanzane. L'ho presa dal numero di Subito pronto di maggio 2009 perchè l'ho trovata davvero carina e simpatica, facendo però diverse varianti come mio solito (altrimenti non mi diverto ;-P).


E' una ricettina che, oltre ad essere davvero ottima, si presenta molto bene nel piatto e secondo me può essere molto carino per una cena tra amici, anche perchè molto semplice e inoltre si può preparare in anticipo e lasciare solo la passata in forno per la fine.
Partecipo con questa ricetta al contest di Fabiola che scade il 20 settembre 2010.




INGREDIENTI
Melanzane 2 piccole/medie (io ne ho usato una grande, ma ho rischiato il crollo!!)
Provola affumicata circa 200g
Passata di pomodoro circa 500g
Aglio 1 spicchio
Olio, sale e pepe q.b.



PROCEDIMENTO
Tagliare le melanzane abbastanza grossine (mezzo centimetro/un centimetro) e grigliarle con un filo d'olio. Fate in modo che siano ben grigliate, perchè nel forno staranno troppo poco per cuocersi.



Preparare una passata di pomodoro con l'olio e l'aglio, insaporendola con sale e le spezie che più vi piacciono.


A questo punto assemblare la piramide: fetta di melanzane, passata di pomodoto e provola (tagliata grossa come le melanzane) fino a che si arriva al picciolo della melanzana che sarà l'ultimo parte.



Se vedete che la piramide tende al crollo, infilate uno stuzzicadenti di quelli da spiedino, e infornate a 180°/200° per circa un quarto d'ora, ossia fino a quando non si scioglie il formaggio.


Impiattate e servite ben caldo. Noi ne avevamo una in due ed è stato un macello tagliarla senza distruggerla, quindi ribadisco il consiglio di fare melanzane più piccoline per averne una a testa.


BUON APPETITO!

domenica 18 ottobre 2009

Scrigni di patate con cuore di funghi

Buona domenica a tutti i blogger e non, che come me oggi stanno pigramente davanti al computer con un fumante thè e pochissima voglia di scrostarsi da casa. Tempaccio dalle parti di Taranto, ma mi sa un po' in tutta Italia, quindi perchè voler per forza uscire di casa?? Stamattina super colazione con i resti di una crostata fatta ieri per degli amici venuti a pranzo, yogurt di bufala e biscottini in tema halloween...insomma coccole su tutti i fronti! Ho fatto pure delle foto, ma siccome continuo ad avere i problemi con la macchina fotografica di cui vi parlavo qui, non posso postarvele, peccato!
Continuo quindi a postarvi le ricette delle scorse settimane (per fortuna che ne avevo fatte in abbondanza e non le avevo potute postare in quanto mi mancava internet) e oggi è la volta di un piccolo gioiellino, preso dal libretto omaggio con la linea Gioiaverde dii Giovanni Rana, con ben 40 ricette sui funghi: scrigni di patate con cuore di funghi.


Come mio solito ho fatto svariati cambiamenti della ricetta originale, anche perchè questa prevedeva i finferli, mentre io avevo degli champignon assolutamente da mangiare (erano in via di mummificazione, ormai!) e quindi vi posterò direttamente le mie dosi. Comunque ottima ricettina, da proporre anche in versione più piccola come antipasto.



INGREDIENTI
Patate 3 medie
Funghi champignon una decina di quelli medio/piccoli
Parmigiano a piacere (io ho messo circa due cucchiai)
Prezzemolo, scalogno, noce moscata, peperoncino, olio, sale e pepe q.b.
Pan grattato per ricoprire gli scrigni


PROCEDIMENTO
Mettere le patate a bollire con la buccia in acqua fredda.

Nel frattempo tagliare i funghi a pezzetti e mettere lo scalogno ad appassire nell'olio caldo (io ho usato lo scalogno secco, che è meno forte, e ne ho messo davvero poco perchè a noi non piace molto, nè lo scalogno nè la cipolla).


Trifolare poi i funghi con un bel mazzetto di prezzemolo fresco, nell'olio insaporito.


Quando le patate sono cotte, sbucciarle e renderle una purea con una forchetta.


Aggiungere alla purea il parmiggiano e condire con sale, pepe, peperoncino e noce moscata secondo il proprio gusto personale.


Dopo aver lasciato raffreddare il composto (onde evitare ustioni di quinto grado!!), iniziare a creare gli scrigni, mettendo nel mezzo i funghi trifolati.


Abbiate cura di chiudere bene gli scrigni, per far sì che non si aprano durante la cottura in forno.


Passarli poi nel pan grattato e metterli in delle cocottine da forno monodose.


Cuocere in forno per una ventina di minuti (fino a che non sono dorati esternamente) a 180°.


BUON APPETITO!

martedì 13 ottobre 2009

Torta di polenta socchievina con marmellata di ribes e glassa di cioccolato

Oggi voglio postarvi la ricetta di un dolce che ho fatto una decina di giorni fa, nato un po' dalla gola di un dolce particolare che mi ricordasse la mia terra e un po' dal fatto che dovevo assolutamente usare un vasetto di marmellata finlandese che stava giungendo al termine della sua vita, non perchè non fosse buono, ma perchè le cose che mi piacciono molto evito sempre di mangiarle, aspettando l'ultimo momento utile...lo so sono malata, capitemi!!! ;-D
Comunque è uscita una torta stranissima, ma davvero ottima: torta di polenta socchievina con marmellata di ribes e glassa di cioccolato.


Ho seguito la ricetta di una torta di grano saraceno che ho trovato su "Torte, crostate e ciambelle" edito da Demetra, utilizzando però, al posto della farina che prevedeva la ricetta, lo stesso quantitativo di polenta socchievina. Quest'ultima è una farina di polenta, ottenuta macinando con la pietra i chicchi di un mais proveniente da colture di montagna e che si utilizza nell'alta Val Tagliamento, dove c'è appunto il comune di Socchieve.


Ero un po' scettica, anche perchè ho avuto svariati piccoli inghippi, in quanto avendo appena traslocato ho scoperto dopo di non aver alcune cose, tra cui le mie inseparabili fruste elettriche (solo le fruste però, che grazie al cielo sono tornate da un paio di giorni da mammina!!), fortuna che il mio nuovo robot da cucina (quello della marca Home dei supermercati Carrefour, assolutamente favoloso e ad un prezzo stracciatissimo!) aveva un ottimo attrezzo che per lo meno mi ha montato gli albumi...

Alla fine è sì stato un parto difficile, ma il risultato è stato più che accettabile direi...il marito di certo non si è lamentato, anzi!



INGREDIENTI
Farina di polenta socchievina 300g
Burro 100g
Nocciole 100g
Uova 3
Miele 3 cucchiai
Lievito 1/2 bustina
Sale un pizzico
Acqua tiepida 1ooml
Marmellata a piacere (anche se i frutti rossi sono il meglio per me, visto il sapore della torta) 1 barattolo
Cioccolato per la glassa 50g
Latte q.b.



PROCEDIMENTO
Tritare le nocciole (notando il mio nuovo miticissimo robot da cucina ;-P)



Sbattere i tuorli con l'acqua e il miele, aggiungendo lentamente il burro sciolto, anch'esso tiepido.


Aggiungere poi la farina di polenta e il lievito, mescolando con delicatezza.


Continuare aggiungendo gli albumi montati a neve ferma con un pizzico di sale.


Infine aggiungere le nocciole, cercando sempre di non smontare il composto.


Mettere il composto in una teglia imburrata. Consiglio, tenendo conto che poi bisogna dividerla in due, una teglia da 24 cm, in quanto la mia era leggermente più grande e mi ha dato una torta giusta giusta come altezza.


Cuocere poi a forno già caldo per una mezz'oretta abbondante a 170°/180° controllando ovviamente durante la cottura e regolandosi a seconda del proprio forno.


Lasciare poi intiepidire la torta prima di tagliarla a metà e spalmarvi la marmellata, onde evitare di bruciarvi le dita (non perchè l'abbia fatto io......nooooooooo!!!!!).


Ricordate di lasciare un pochino di spazio sul bordo perchè quando adagerete la parte superiore della torta schiaccerà la marmellata spingendola verso i lati.


Passate poi alla glassa, sciogliendo a bagno maria il cioccolato (io ho usato un po' di quello bianco, perchè non avevo abbastanza di quello normale), bagnandolo con il latte nel caso si faccia troppo denso.


Il cioccolato deve essere abbastanza fluido per poterlo spalmare con facilità, ma non tanto da sbrodolare...eh, e quindi direte voi? Provare, sbagliare e capire!!;-)


Ultimo passaggio: spalmare la glassa con cura su tutta la parte superiore, se siete stati bravi nel farla, o fortunati come me, la glassa si spalmerà praticamente da sola!

Mi raccomando di lasciar raffreddare un pochino la torta prima di servire.


BUON APPETITO!